Il grano saraceno, conosciuto anche come grano nero, è una pianta erbacea con annuale, con il nome botanico Polygonum fagopyrum e facente parte della famiglia delle Poligonacee.
La sua denominazione scientifica deriva dal termine latino fagus (ossia faggio) e dalla parola latina piròs (frumento), in quanto data dalla forte somiglianza con i suddetti vegetali.
Sebbene venga spesso classificato come cereale, non lo è affatto, visto che è una graminacea a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda il suo aspetto, presenta una radice non molto sviluppata, il fusto cilindrico, glabro (privo di peli) e di colore virante tra il verde e il rosso scuro.
Quest’ultimo varia a seconda della maturazione.
Grano saraceno dalla consistenza molto tenera; ottima proporzione tra prezzo e qualità.
Alcuni clienti ritengono che il suddetto grano saraceno sia pieno di polvere.
Prezzo molto contenuto e conveniente; favolosa idea regalo; prodotto top gamma; brand affidabile.
Per il grano saraceno Molino Bongiovanni non è stata scritta alcuna lamentela, poiché ha di gran lunga soddisfatto tutti gli acquirenti.
Ottima proposta per le proprie provviste; la presenza di un oblò trasparente posizionato sulla parte anteriore di ogni sacchetto consente non solo di monitorare immediatamente la quantità del contenuto, ma anche di testarne la qualità; qualità fantastica.
Per il suddetto prodotto non è stato riportato alcun lato negativo, anzi le persone che l’hanno comprato non hanno fatto altro che scrivere complimenti.
Quando ci si appresta all’acquisto del grano saraceno, al fine di assicurarsi il miglior prodotto, conviene valutare i tre criteri sotto elencati.
A prescindere dal marchio e dalla varietà, la confezione del grano saraceno è solitamente costituita da sacchetti di cellophane, poiché il suddetto materiale è ben capace di proteggere il contenuto da umidità e fonti di calore.
Assicurarsi che essa sia priva di danni, fori e lacerazioni è dunque fondamentale.
Il grano saraceno di qualità alta non presenta alcuna traccia di muffa, funghi, sostanze chimiche e umidità, diversamente si tratta di un alimento stoccato in maniera inappropriata oppure di pessima lavorazione delle materie prime.
Per quanto riguarda il sapore, i chicchi cotti non devono mai risultare acidi e amari, altrimenti è segno di contaminazione capace di causare avvelenamento.
La semola del grano saraceno possiede una bella colorazione marrone dall’intensità variabile ed è segno di una corretta cottura a vapore.
Qualora si acquistasse crudo, i chicchi presentano un colorito uniforme.
Sacchetto contenente un chilo di grano saraceno biologico, decorticato, non trattato termicamente e crudo.
Prodotto lavorato dall’azienda Oltresole.
Grano saraceno totalmente biologico, derivante da coltivazioni certificate e controllate.
Esso viene inoltre decorticato con l’ausilio di macine meccaniche, sottoposto a essiccazione a basse temperature e pulito senza l’uso di calore e vapore, così da mantenere intatto sia il suo gusto originale, sia i principi attivi.
Perfetto per preparare zuppe, minestre oppure piatti freddi come insalate.
Sacchetto contenente mezzo chilo di grano saraceno biologico, decorticato e prodotto dall’azienda piemontese Bongiovanni Farine e Bontà Naturali.
Alimento ricco di sali minerali e Vitamina P, la quale aiuta a prevenire la rottura dei capillari.
Esso è dunque perfetto da consumare a colazione, per decorare le portate oppure per realizzare prodotti da forno e primi piatti.
L’azienda Molino Bongiovanni, fondata verso la fine dell’Ottocento, è molto attenta all’uso di fonti d’energia rinnovabili e impiega ancora un mulino provvisto di pietra vulcanica.
Scatola contenente sei sacchetti da quattro etti cadauna di grano saraceno decorticato, biologico e lavorato dall’azienda toscana Probios.
Grano saraceno provvisto di certificazione biologica, decorticato e di provenienza nostrana.
Rappresenta inoltre un’eccellente fonte di fibre e aiuta dunque la regolare funzione dell’intestino.
Sacchetto contente un chilo di grano saraceno decorticato, privo di OGM, coltivato biologicamente in clima nordico, non trattato termicamente e crudo.
Alimento lavorato dal brand LOOV.
Grano saraceno decorticato, privo di glutine, coltivato secondo i dettami dell’agricoltura biologica ed essiccato a temperature inferiori ai 39° C.
Esso viene poi sbucciato con l’ausilio di macine meccaniche e pulito senza vapore o calore.
Grazie a tutte queste attenzioni, è possibile ottenere un alimento ricco di preziose sostanze nutrienti e dal piacevole sapore alla nocciola.
Ideale non solo per la germogliazione perché crudo, ma anche per preparare porridge, zuppe, dolci, frappè, minestre e molto altro ancora.
Dose giornaliera raccomandata: cinquanta grammi.
Confezione contenente otto etti di grano saraceno fritto, proveniente dalla Federazione Russa, privo di OGM e prodotto dal marchio Altayskaya Skazka.
Prodotto molto popolare in Russia fin dalle epoche più remote, tanto da essere considerato uno dei cento migliori cibi del suddetto Paese.
Si raccomanda di cuocere il grano saraceno per un quarto d’ora, in modo da renderlo morbido e mantenere intatta la sua consistenza friabile.
Prima di consumarlo, si raccomanda inoltre di lasciarlo riposare per dieci minuti a fuoco spento e all’interno di un tegame.
Terminiamo la guida all’acquisto fornendo le risposte alle tre domande più ricorrenti riguardo il grano saraceno.
Le origini del grano saraceno sono molto antiche e la sua coltivazione è iniziata in Cina, Siberia e Manciuria.
Col passare dei secoli, questa graminacea è iniziata a essere coltivata anche nel Sol Levante, in Turchia e in India, mentre in Italia è sbarcata nel Quattrocento, grazie al commercio via mare tramite il Mar Nero.
Il grano saraceno vanta tutte le caratteristiche nutrizionali dei legumi e dei cereali, ovvero amido, amminoacidi, ferro, sali minerali, zinco, rame, selenio, potassio, fosforo e proteine.
Inoltre, essendo un alimento privo di glutine, viene ampiamente utilizzato dai celiaci.
Non sono infine da trascurare le Vitamine del Gruppo B e la niacina.
Il grano saraceno è un cibo perfetto per le donne in fase di allattamento, da utilizzare come foraggio per il bestiame oppure per preparare tantissime ricette tipiche della gastronomia italiana, basti pensare a pizzoccheri e sciatt della Valtellina, polenta taragna e prodotti da forno vari.
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