Il lardo è un salume prodotto solo tramite lavorazione del grasso maiale pesante, il quale viene poi sottoposto a diversi processi e stagionatura della carne.
Al fine di conferire maggior gusto alla suddetta, è prevista l’aggiunta di sale e spezie.
Per quanto riguarda le parti dell’animale che più si prestano alla sua realizzazione, sono sia la regione delle natiche e lombare, sia quella dietro la testa, ovvero quella retro-occipitale.
Si tratta di un alimento tanto nutriente quanto saporito, ma come si fa a scegliere quello consono alle proprie esigenze? Scopriamolo subito!
Il formato proposto assicura una lunga scorta di prodotto; ottimo rapporto qualità/presto; salume facile da tagliare.
Per il lardo di Colonnata P&V non è stata pubblicata alcuna recensione negativa.
Favolosa idea regalo; la divisione del prodotto in tre tranci ottimizza al massimo i consumi; ideale per preparare spuntini, merende, antipasti, primi e secondi.
Il lardo di Colonnata Le Larderie non ha fatto altro che ricevere complimenti e le persone che l’hanno comprato sono pronte a replicare.
Lunga conservazione; qualità eccellente; gusto e aspetto estetico irresistibili.
Prezzo elevato; alcuni clienti lamentano una consistenza molliccia.
Affinché venga scelto il miglior lardo, conviene tenere presente dei seguenti tre criteri.
Un lardo di tutto rispetto viene sempre commercializzato sia in forme il cui peso varia dai 250 grammi ai cinque chili, sia con spessore mai sotto i tre centimetri.
Solitamente si presenta a mo’ di parallelepipedo schiacciato, con sale speziato su un lato e cotenna sull’altro.
Alla parte esposta al taglio viene inoltre applicata una velina sintetica protettiva.
L’aspetto estetico del lardo è un elemento chiave: il colore deve essere infatti bianco brillante con lievi striature di colore rosa, le quali devono essere ben integrate alla polpa.
Evitare assolutamente l’acquisto di un prodotto con colorazione tendente al giallastro, dalla consistenza secca e che sbriciola con facilità: questi tre sono tutti segnali di deterioramento.
Se il suddetto salume fosse privo di grasso, non verrebbe chiamato lardo.
Per tale ragione deve esserne provvisto di una grande quantità.
Esso può inoltre avere condimenti con varie spezie per creare delle combinazioni uniche.
Trancio da 2,7 chili di lardo di Colonnata IPG prodotto dall’azienda P&V (Prezzemolo e Vitale), con sede operativa a Palermo.
Prelibatezza di norcineria dal sapore speziato e raffinato, ottimo da consumare tagliato a fette sottilissime.
Grazie alla sapiente ricetta tramandata da generazione in generazione, il lardo di Colonnata P&V è riuscito ad aggiudicarsi il prestigioso marchio IGP, sinonimo di altissima qualità.
Esso viene inoltre sottoposto a stagionatura in conche realizzate con marmo di Carrara con diversi aromi e spezie, basti pensare a chiodi di garofano, rosmarino, salvia, cannella, pepe e aglio.
Una volta aperta la confezione, conservare il salume avvolto in un panno umido.
Scatola contenente tre tranci da mezzo chilo cadauno di lardo di Colonnata IPG sottovuoto.
Esso è stato realizzato dal brand Le Larderie.
Evergreen della tavola povera italiana, il lardo di Colonnata è da tempo divenuto un prodotto IGP apprezzato in tutto il mondo.
Quello prodotto dall’azienda Le Larderie viene sottoposto a salatura e stagionatura insieme a diverse spezie all’interno di conche in marmo carrarese, dove ha modo di conseguire una consistenza morbida e un sapore delicato.
Confezione sottovuoto contenente un trancio da un chilo di lardo rosa steso prodotto con lavorazione artigianale dal Salumificio Artigianale Gombitelli, la cui sede è ubicata a Camaiore, località in provincia di Lucca.
Lardo rosa caratterizzato da una spiccata morbidezza e gusto delicato, perfetto da utilizzare sia su una semplice fetta di pane caldo, sia per rendere più saporiti numerosi ingredienti.
Prodotto privo di allergeni, glutine, lattosio, glutammato monosodico e coloranti.
Trattandosi di un alimento sottoposto a lunga stagionatura, può essere conservato in ambienti domestici per circa sei mesi.
Trancio da un chilo di lardo di suino nero dei Nebrodi, animale autoctono, che vive allo stato brado e molto apprezzato per la sua carne genuine.
Prodotto messo in salamoia insieme ad altri ingredienti per un periodo minimo pari a venti giorni, asciugato per dodici ore all’interno di celle a una temperatura di ventisei gradi più un grado d’umidità di 65% e fatto stagionare per circa trenta giorni.
Gli ingredienti sono finocchietto selvatico, polpa di suino nero, conservante E252 e pepe rosso oppure nero.
Una volta tagliato il salume, conservarlo in frigorifero a tre-sei gradi, avendo cura di proteggerlo con un foglio di pellicola per alimenti.
Trancio da mezzo chilo di lardo italiano prodotto in Toscana dal Salumificio Artigianale Gombitelli.
Prodotto gastronomico capace di narrare una storia secolare mediante la sua insostituibile morbidezza e gusto deciso.
Realizzato totalmente in Italia senza lattosio, glutammato monosodico, coloranti e glutine.
Una volta aperta la confezione, visto che questo salume è stato sottoposto a stagionatura, può essere conservato fino a sei mesi.
La guida all’acquisto sul lardo termina con la fornitura delle risposte alle domande più frequenti, così da ampliare il bagaglio culturale dei lettori.
Cento grammi di lardo hanno un valore nutrizionale pari a 891 calorie, di cui:
Come si evince dalla scheda nutrizionale, il lardo è un salume ricchissimo di grassi e deve essere dunque consumato con estrema parsimonia.
Questo salume viene solitamente utilizzato come pietanza d’accompagnamento per tigelle, pinzini fritti, bruschette e pane tostato.
Esso si sposa inoltre alla perfezione con miele, aglio e vino, specie se rosato oppure bianco.
Non sono poi da escludere le ricette a base di lardo, basti pensare a fondi di cottura, carni, funghi, patate, primi piatti e arrotolati, ma anche pescato come gamberi e crostacei.
La differenza tra lardo e strutto sta nelle parti del corpo del maiale da cui vengono ricavati: il primo è infatti lo strato posizionato sotto la cotenna, mentre il secondo si ottiene tramite fusione di scarti e grasso.
Pare che esso sia giunto nel nostro Paese durante la dominazione degli Spagnoli in Sicilia.
© 2020 - 2022 Paneburroeamore.com