Il riso Carnaroli è una delle varietà di riso maggiormente diffuse e coltivate a livello nazionale, non a caso viene definito il re dei risi.
Esso, nato dall’incrocio tra il Vialone e il Leoncino permette infatti di preparare ottimi risotti e insalate di riso anche alle persone non propriamente brave ai fornelli.
Non tutti sanno inoltre che si tratta di una tipologia piuttosto giovane, in quanto la nascita risale solo al 1945.
La sua caratteristica più significativa è rappresentata dal grande rilascio di grande quantità di amido, le quali riducono al minimo la possibilità di commettere errori capaci di rendere la pietanza immangiabile.
Ma, dato il vasto assortimento disponibile sul mercato, quali sono gli elementi da tenere presente? Scopriamolo insieme!
Si tratta di uno dei migliori risi Carnaroli in assoluto; permette perfette mantecature; le confezioni porzionate in mezzo chilo consentono di utilizzare al meglio il prodotto.
Per questo prodotto, visto che ha pienamente soddisfatto gli acquirenti, non sono stati scritti lati negativi.
Ottimo riso; favolosa resa di cottura; i chicchi sono consistenti, non si sfaldano durante la cottura e permettono di ottenere un magnifico risultato finale cremoso; sacchetto riutilizzabile ed ecosostenibile.
Il sacchetto non è purtroppo provvisto di chiusura e occorre pertanto trasferire il contenuto all’interno di recipienti differenti oppure procurarsi una clip a parte; alcuni clienti ritengono che questo riso abbia un prezzo troppo alto.
Confezione accattivante e romantica, in quanto sul lato frontale è presente un cuore riportante il nome dell’azienda produttrice; ottimo rapporto qualità/prezzo; il sacchetto è provvisto di un pratico e decorativo laccetto per consentire la chiusura; prodotto ideale per preparare succulenti risotti, specie con i funghi.
Per il riso del marchio Bongiovanni non è stato scritto alcun lato negativo.
Al fine di portare in tavola delle ricette da dieci e lode, si consiglia di acquistare un riso Carnaroli pronto a soddisfare i seguenti tre criteri.
1. Dimensione dei chicchi
Un riso Carnaroli di tutto rispetto è caratterizzato da chicchi di grandi dimensioni, i quali possono tranquillamente raggiungere i sette millimetri di lunghezza.
2. Diciture Carnaroli e Carnaroli Classico
La differenza che intercorre tra la dicitura Carnaroli e Carnaroli Classico è che la prima fa riferimento a una cultivar pura al 100%, alla quale è stata istituito un apposito Albo, che accetta le iscrizioni delle sole aziende agricole aderenti al sistema di tracciabilità della semina e della lavorazione, proprio come prevede un decreto interministeriale promulgato il 7 agosto 2018.
L’Albo è inoltre nato per proteggere la cultivar storica dalle imitazioni, anche perché la stragrande maggioranza delle aziende stampano le proprie etichette.
3. Aspetto estetico e gusto
Un riso Carnaroli di buona qualità deve avere una colorazione perlata tendente al grigio e al giallo paglierino più un aspetto poroso e ruvido al tatto.
Parlando invece del sapore, è dolce, con note che rimandano ai pop corn, alla crosta di pane, alle arachidi, alle noci, ai latticini, al burro e al pane biscottato.
Vediamo insieme la classifica completa e le recensioni dei miglior riso carnaroli che abbiamo testato.
Scatola contenente sei confezioni da mezzo chilo cadauna (tre chili totali) di riso Carnaroli Riserva San Massimo, prodotto appunto dall’omonima azienda con sede ubicata a Gropello Cairoli, località in provincia di Pavia.
Riso appartenente alla varietà 100% Carnaroli prodotto da un’azienda che utilizza solo i migliori semi certificati E.N.S.E. (Ente Nazionale Sementi Elette).
Essa, trovandosi inoltre in prossimità del fiume Ticino, può godere di terreni fertili e particolarmente ricchi di micro organismi e resti vegetali, i quali, non decomponendosi in modo completo, permettono di risparmiare grandi quantità di concime.
Sacchetto in cotone contenente cinque chili di riso Carnaroli superfino prodotto dal marchio Crespi Riso.
Il sacchetto è inoltre chiuso da una cucitura in filo bianco.
Riso dall’invitante aspetto perlato con elevata resistenza alla cottura, durante la quale, la parte esterna dei chicchi, ha la capacità di assorbire il condimento, che a sua volta ammorbidisce l’amido più interno, mantenendo in questo modo un gusto intenso.
Questo prodotto rappresenta la punta di diamante dell’azienda Crespi Riso, dove ogni operazione viene svolta con la massima cura, a partire dalla selezione del seme, dei terreni in cui piantarli a tutte le diverse fasi di crescita e raccolta.
Quando la suddetta è terminata, il riso viene sottoposto a essiccatura a bassa temperatura, stoccato all’interno di silos di affinamento senza utilizzare trattamenti chimici.
Parlando invece della tradizionale sbiancatura a pietra, si verifica solo dopo un adeguato periodo di affinamento e stagionatura volte a esaltare tutte le sue caratteristiche organolettiche.
Il riso Crespi è perfetto per la preparazione di risotti, insalate di riso, timballi e dessert.
Sacchetto in tela contenente cinque chili di riso Carnaroli prodotto dall’azienda Bongiovanni Srl, fondata nel 1880 e sita a Pogliola, una località in provincia di Cuneo.
Riso Carnaroli appartenente alla classe dei superfini e ricco di amilosio, ossia una tipologia di amido capace di conferire elevata consistenza ai chicchi più un indice glicemico pressoché basso.
Confezione contenenti due sacchetti in tela da due chili cadauno di riso Carnaroli.
I sacchetti sono inoltre decorati con allegri motivi floreali, sono stati chiusi da una cucitura realizzata con filo di cotone bianco e l’azienda produttrice è Confini del Gusto.
Essa ha la sede operativa a Asigliano Vercellese, in provincia di Vercelli.
Riso Carnaroli coltivato dall’azienda piemontese Confini del Gusto nelle terre ubicate a Fontanetto Po.
Questo alimento è indicato per la preparazione di migliaia di risotti di terra e di mare, in quanto assicura una consistenza molto soda.
Sacchetto da un chilo di riso Carnaroli Made in Italy avvolto in una confezione regalo e prodotto dall’azienda 13 di Ilaria, sita nel cuore della pianura piemontese e nella città di Vercelli, nonché uno dei migliori luoghi in cui le piante di questo cereale possono svilupparsi.
Confezione sottovuoto contenente un chilo di riso prodotto dall’azienda vercellese 13 di Ilaria, costantemente dedita all’attenta selezione delle materie prime e delle diverse fasi di lavorazione.
La conclusione della guida all’acquisto persegue l’obiettivo di rispondere alle domande più frequenti riguardo il riso Carnaroli, in modo da permettere un utilizzo perfetto.
Ovvio che sì, anzi è la varietà più utilizzata, in quanto capace di reggere la cottura e di restare sempre al dente.
Si rivela pertanto la soluzione perfetta non solo per preparare insalate di riso, ma anche risotto di tutti i tipi oppure numerose tipologie di dolci, basti pensare al budino di riso, ai tortini di riso oppure al riso al latte dolce.
Quest’ultimo non è altro che un dessert al cucchiaio a base di riso fatto cuocere nel latte, al quale vengono addizionati zucchero e aromi come cannella, anice, cacao e molto altro ancora.
Non bisogna poi dimenticare che dal suddetto cereale è possibile ricavare la farina.
Il riso Arborio, a differenza del Carnaroli, presenta un chicco caratterizzato da scarsa consistenza, che scuoce in tempi rapidi e libera grandi quantità d’amido durante la cottura.
Sebbene non rimane mai al dente, assorbe al massimo tutti i sapori degli ingredienti.
Non a caso viene ampiamente utilizzato per la preparazione di zuppe, minestre e risotti cremosi di terra.
Si, è senza glutine ed è dunque adatto per il regime alimentare dei celiaci.
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